Fuorimercato Autogestione in movimento è un’organizzazione nazionale di carattere sindacale/sociale che unisce realtà che condividono un progetto politico e sociale anticapitalistico e che hanno in corso una comune attività di scambio economico, di solidarietà concreta e di mutualismo conflittuale.
L’associazione Fuorimercato – come recita il suo Statuto nell’articolo 2 – “è costituita da tutte le tipologie di lavoratrici e lavoratori del circuito economico formale e informale e si ispira alle società operaie di mutuo soccorso, combinando conflitto e solidarietà sociale; promuove vertenze per la tutela delle condizioni di vita e di lavoro di tutti i settori sfruttati e oppressi nella città e nel mondo rurale; promuove e organizza forme societarie di produzione (comunitaria, cooperativistica o aziendale) basate sui principi dell’autogestione, come forma di resistenza del mondo del lavoro alla privazione dei diritti e per tutelare reddito, dignità, cibo sano, salute, educazione, cultura e ambiente; promuove e organizza forme di riappropriazione sociale dei mezzi di produzione e delle terre e dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e abbandonati; promuove e organizza la custodia di terre e beni pubblici, demaniali e non, per la loro trasformazione in bene comune”.
Un progetto collettivo, partecipato, con l’ambizione di ridisegnare le città e le campagne, con
pratiche concrete che alludano al cambiamento. Terre occupate, fabbriche recuperate, cucine popolari, attività di mutuo soccorso e cura e scambi “fuori mercato”, sono luoghi e pratiche da dove partire per immaginare e costruire un futuro possibile dove lo sviluppo viene progettato dal basso in base ai bisogni reali di comunità coese e solidali nel rispetto della terra, degli esseri umani e dei viventi, all’insegna della giustizia sociale.
Nelle nostre pratiche la spinta agroecologica è collegata ad una attenzione peculiare al tema del lavoro e delle migrazioni. Le nostre esperienze si sono poste da subito su un terreno di sfida non solo allo sfruttamento della natura e dell’ambiente, ma anche su un terreno di sfida allo sfruttamento del lavoro – in particolare del lavoro migrante.
Per questo al centro del nostro impegno vi è la difesa e il sostegno all’agricoltura contadina e all’agroecologia sia come pratiche di liberazione dallo sfruttamento e dal primato della Grande distribuzione organizzata e dell’agricoltura industriale che come contributo contro il cambiamento climatico; la costruzione della partecipazione sindacale associata e autorganizzata a insediamento multiplo, con la presenza nei luoghi dello sfruttamento e con lo sviluppo di realtà autogestite che provino a uscire dalla logica dello sfruttamento; lo sviluppo di una diversa relazione tra produttori indipendenti e “consumatori”, nella prospettiva della creazione di comunità che superino quella stessa distinzione; la costruzione di realtà produttive e di economia trasformativa e senza padroni; l’impegno mutualista e di cura dentro le relazioni sociali dell’associazione e nei territori in cui siamo attiv*
Questo impegno attivista e di comunità cerca sempre di mantenere uno sguardo di genere e di costruzione di una partecipazione delle donne anche con momenti di organizzazione non mista.
L’associazione è costruita su realtà locali che rappresentano allo stesso tempo esperienze autogestite, luoghi di scambio delle produzioni, materiali, culturali e sociali, delle realtà di Fuorimecato e di altre reti di produttrici e produttori indipendenti.
Fuorimercato non intende rappresentare un mercato alternativo, ma un’alternativa al mercato.
Dal 2019 l’assemblea nazionale ha lanciato l’adesione tramite tesseramento. Al centro dell’organizzazione resta la realtà locale (che ha forme organizzative proprie e aderisce/partecipa all’associazione nazionale) a cui ci si tessera; una parte della quota resta al nodo e un’altra alla Cassa solidale nazionale di Fuorimercato, nata fin dalla creazione di FM come strumento di mutuo sostegno e supporto a particolari progetti locali e nazionali.